OLBIA. Un'associazione che svolgeva in realtà un'attività a scopo di lucro, con convenzioni con oltre trenta comuni della Sardegna: è una maxitruffa quella scoperta dalla Procura di Tempio grazie all'operazione Cerbero condotta dalla Guardia di Finanza sul canile Europa di Olbia. Una brutta vicenda di denaro e maltrattamenti sugli animali, che a volte venivano anche uccisi quando era necessario sbarazzarsene. Due gli indagati: la responsabile legale dell’associazione di volontariato Movimento per la biodiversità, considerata fittizia dagli investigatori, e il responsabile sanitario della struttura, un veterinario olbiese. Sequestrati beni per un valore di un milione e duecentomila euro.
La struttura era stata sequestrata ad aprile del 2019. Da quel momento gli inquirenti hanno iniziato a cercare riscontri alle ipotesi investigative. Erano ospitati oltre 600 cani, più del doppio del numero consentito, tenuti in condizioni precarie, che provenivano da numerosi comuni della Sardegna, che avevano sottoscritto una convenzione. "Abbiamo trovato una situazione che non immaginavamo", ha spiegato il capo della Procura tempiese Gerardo Capasso, "Parliamo di reati particolarmente gravi come maltrattamento di animali e uccisione di animali. Abbiamo trovato problemi anche sotto il profilo igienico-sanitario, una situazione critica difficile da accettare”. Alcuni animali erano stati uccisi con eutanasia senza alcun accordo con il comune di provenienza. E i contributi erogati dai Comuni venivano utilizzati per l'acquisto di beni privati.
Dopo il sequestro il canile no era mai più stato riaperto e gli animali erano stati dati in adozione grazie a un'iniziativa avviata dall'Asl gallurese.