CAGLIARI. Hanno ignorato i numerosi provvedimenti (foglio di via obbligatorio e di rimpatrio nel proprio comune di residenza in provincia di Catania) emessi dalla Questura di Sassari, tornando nel Cagliaritano e e dedicandosi all'attività che li ha più volte in passato resi noti alle forze dell'ordine, ossia furti e truffe. Gli uomini della Divisione Anticrimine della Questura di Cagliari, in particolare dell’Ufficio Misure di Prevenzione, coordinati dal dirigente Domenico Chierico, hanno constatato il ritorno nella provincia di Cagliari dei cosiddetti "camminanti", un gruppo nomade di origine siciliana e calabrese formato da oltre venti persone – gli agenti hanno identificato 14 adulti e 9 minorenni – che occupa abusivamente un terreno nella zona industriale di Settimo San Pietro con 16 veicoli, tra camper e automobili. Tra loro anche un uomo chiamato "il Re", per la sua leadership nel gruppo.
Truffa dello specchietto e altri raggiri, a Cagliari la banda dei Camminanti: il capo è Il Re
Numerosi i provvedimenti a carico dei membri del gruppo. A una donna gli agenti hanno notificato un foglio di via obbligatorio e due decreti di rimpatrio, emessi il 24 e 28 giugno scorsi dal questore di Sassari, con il divieto di rientrare in quel territorio per tre anni. Altre due persone sono state denunciate per non aver rispettato provvedimenti analoghi, ma quasi tutti gli adulti identificati dagli agenti dell'Anticrimine erano già destinatari di queste prescrizioni.
Particolare il caso del "Re" e della moglie che, tra il maggio 2013 e il settembre 2015, avevano subito la confisca definitiva da parte dell'Anticrimine di un patrimonio (tra beni mobili e immobili) di 3 milioni di euro, di cui circa la metà in denaro ed erano stati sottoposti a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
Obiettivo del gruppo soprattutto le persone anziane, oltre alla celebre "truffa dello specchietto". Nel primo caso, quando si tratta di truffa in abitazione, tutto parte con un finto controllo del gas, lettura del contatore elettrico, consegna di un pacco o, in alcuni casi, i truffatori si fingono membri delle forze dell’ordine. In strada gli anziani vengono avvicinati vicino a banche o uffici postali dopo aver ritirato denaro, oppure da sconosciuti che si fingono “conoscenti” di vecchia data che, con modi gentili, si fanno invitare a casa per poi portare via tutti gli oggetti di valore.
Famosa anche la tecnica della cosiddetta “truffa dello specchietto”, dove il truffatore, che agisce con un complice, rompe il vetro del proprio specchietto, parcheggiando in una strada stretta o vicino a un incrocio trafficato. Là il suo complice sceglie la possibile vittima, che una volta passata in auto accanto alla macchina del truffatore viene colpita con un oggetto che simuli il rumore di un urto tra specchietti. A riguardo, la Polizia consiglia di contattare subito le forze dell'ordine e di segnare la targa dell'auto del truffatore.
- Francesco Aresu
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