CAGLIARI. In Sardegna, nel periodo tra il 22 aprile e il 6 maggio, sono stati eseguiti meno di 60 tamponi ogni 100.000 abitanti. Un rapporto esiguo che piazza l'Isola - assieme a Calabria, Campania, Sicilia e Puglia - in fondo alla classifica stilata dalla Fondazione Gimbe, che ha condotto uno studio indipendente sul monitoraggio dei contagi da coronavirus nelle varie regioni italiane. Per avviare una Fase 2 con un minimo standard di sicurezza, sostengono i ricercatori, servirebbero almeno 250 tamponi ogni 100.000 residenti. E la Sardegna non si è mai nemmeno avvicinata al dato.
"Alla luce di questi dati la Fondazione Gimbe", spiega il presidente Nino Cartabellotta, "a un lato richiama tutte le Regioni a implementare l’estensione mirata dei tamponi diagnostici, dall’altro chiede al ministero della Salute di inserire tra gli indicatori di monitoraggio della fase 2 uno standard minimo di almeno 250 tamponi diagnostici al giorno per 100.000 abitanti". Poi un monito, a chi spinge per riaprire senza aver fatto uno screening accurato: "Il Governo, oltre a favorire le strategie di testing, deve neutralizzare comportamenti opportunistici delle Regioni finalizzati a ridurre la diagnosi di un numero troppo elevato di nuovi casi che, in base agli algoritmi attuali, aumenterebbe il rischio di nuovi lockdown".
In Sardegna, in teoria, secondo l'ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas, già dall'11 maggio i sindaci potrebbero consentire la riapertura di alcune attività (parrucchieri, estetisti, negozi di abbigliamento e di scarpe). Ma solo se l'indice di contagio (Indice Rt) sarà inferiore a 0,5. Problema: l'indice è difficile da calcolare. In più, viste le risultanze dello studio, si baserebbe su un dato di fondo troppo povero perché sono stati fatti pochi tamponi.
In serata, comunque, potrebbero emergere delle novità: governo e presidenti di Regione nel pomeriggio si confrontano sulle (eventuali) riaperture anticipate. Con i governatori di centrodestra che spingono per allentare le maglie. Ma la partita è difficile.