CAGLIARI. Chi controlla che chi arriva in Sardegna rispetti la quarantena? E perché non vengono fatti tamponi? A chiederselo, preoccupato, è il consigliere regionale Pd e sindaco di Baunei Salvatore Corrias, che ha presentato una interrogazione alla giunta per conoscere a che punto sia il sistema di vigilanza - in parte affidato alla Forestale e alle forze dei polizia locale, sull'isolamento - "soprattutto in vista dei numerosi arrivi che potrebbero registrarsi a breve con la liberalizzazione degli spostamenti interregionali".
L'allarme di Corrias si basa su una constatazione: “Sempre più medici, prevalentemente quelli di medicina generale che esercitano capillarmente nei vari territori della Sardegna e che sono maggiormente in contatto con la popolazione, segnalano casi di carenza di controlli effettivi come da disposizioni nazionali e regionali, in particolare l’insufficienza di verifiche del rispetto della quarantena e la mancata effettuazione di tampone rino-faringeo". L'esponente Pd sostiene che "a questa situazione deficitaria occorra porre rimedio quanto prima".
L'attuale procedura prevede che chi sbarca dichiari di osservare il periodo di isolamento volontario di 14 giorni e la comunicazione al suo medico e al servizio territorialmente competente la volontà di evitare spostamenti. Un'eventuale violazione, scoperta, costerebbe molto cara. "Ma nessuna forma di ulteriore controllo è prevista", sostiene Corrias. Anche se non sono mancate le visite delle forze dell'ordine, nei comuni che sono riusciti a dedicare personale al servizio. Ma succede solo in quelli più grossi.