CAGLIARI. Suo fratello Carlo è stato il primo morto per coronavirus in Sardegna. Lui, imprenditore, titolare di un locale, adesso rischia lo sfratto, perché a causa dell'epidemia non è riuscito a pagare l'affitto e il titolare gli ha fatto recapitare una lettera dell'avvocato: "Paga o rescindiamo il contratto". È scosso dal lutto e infuriato per la piega che hanno preso gli eventi legati alla sua attività Andrea Tivinio, proprietario del Vintage bar di Quartu: "Ho ricevuto una Pec, dove mi si ricordano le condizioni della locazione. Avevo sempre pagato puntuale. Non dovevo alcun affitto".
Poi la chiusura. Marzo e aprile non riesce a versarli. E il padrone delle mura non guarda in faccia a nessuno: chiede l'immediato versamento del dovuto relativo agli ultimi due mesi: "Ma dove vivi?", chiede Tivinio, rivolgendosi a chi lo ha minacciato di sfrattarlo, "non puoi chiederti questi canoni quando esistono possibilità di regolazione diversa durante questa epidemia mondiale". E anche le modalità vengono contestate: "Ma non potevi farmi una telefonata, per rispondermi? No, mi mandi una Pec dell'avvocato. E allora sappilo: io non potrò pagare nemmeno maggio. Ma come fai a comportarti così in un momento del genere? Il tuo è un atto vile e miserabile".