CAGLIARI. Il vaccino? "C'è quello dell'Nih di Seattle, in fase di sperimentazione, che potrebbe essere iniettato nel personale sanitario a settembre, ma non sarà disponibile per tutta la popolazione prima di aprile prossimo". È l'immunologa e microbiologa sarda Manuela Raffatellu, docente alla Uc School of Medicine di San Diego, in California, a fare il punto sull'evoluzione nelle sperimentazioni contro il Covid-19. La speranza che si trovi un vaccino efficace entro un anno, quindi, c'è, ma sul virus, secondo la scienziata sarda, c'è ancora tanto da scoprire e capire.
E il patentino di immunità? "È ancora prematuro parlarne, perché non possiamo garantire che quella al virus sia duratura", spiega la Raffatellu. E poi precisa: "Ci sono due tipi di immunità: quella innata, delle nostre difese naturali, che consente a chi viene a contatto con il virus di non sviluppare sintomi gravi, e quella acquisita, che invece si può sviluppare nel tempo, in risposta al contagio (con gli anticorpi) o con il vaccino". Secondo la scienziata sarda, in ogni caso, ci sono ancora tanti nodi da sciogliere sul virus: "Non sappiamo finora se tutte le persone esposte al virus sviluppino gli anticorpi. Tanti che si sono ammalati in maniera grave per il Covid-19 - spiega - hanno sviluppato anticorpi contro questo virus, ma non sappiamo se sono capaci di neutralizzarlo. I test rapidi, ad esempio, ci dicono se c'è stata una risposta degli anticorpi ma non in che misura". Tutti i dettagli nella video-intervista.