GUASILA. Niente strette di mano, niente abbracci, figuriamoci baci. Lo sentiamo ripetere ormai ogni giorno da più di un mese da scienziati, virologi e medici. Come un mantra. Bisogna stare lontani per evitare il diffondersi del contagio. Ed è per questo che a Guasila è esplosa la polemica quando ha iniziato a circolare sui social il video della processione del Venerdì Santo, in cui alcuni fedeli hanno baciato e toccato più volte, uno dopo l'altro, il crocifisso portato in spalla dal parroco don Alessandro Guiso e dalla sindaca Paola Casula. La prima cittadina però oggi ha deciso di replicare a chi, in paese, ha presentato un esposto e chiede scusa: "È successo un fatto imprevedibile che nessuno di noi aveva messo in conto. Le persone ritratte in quel video sono le stesse che avevano seppellito un marito e un figlio. Devo chiedere scusa a loro perché sono stati messi alla gogna. Chiedo scusa anche alla mia comunità, io sono pronta ad assumermi le mie responsabilità qualora ci fossero". Le persone ritratte nel video, che hanno in un modo o nell'altro toccato o baciato il crocifisso, sono state comunque messe preventivamente in isolamento fiduciario, come ha precisato la sindaca.