CAGLIARI. "Nonostante il quadro che viene tracciato ogni giorno, i dati al momento ci dicono che la Sardegna è la quartultima regione in Italia per numero di contagi". Ad affermarlo è il presidente della Regione Christian Solinas nel corso della videoconferenza convocata con la stampa questa sera. "Le nostre misure sono state le più severe dall’inizio - ha detto il governatore - Siamo stati tra i primi a chiedere misure per evitare la circolazione delle persone con la chiusura di porti e aeroporti, tutelare al meglio il personale sanitario". E sulla polemica scoppiata per le difficoltà di approvvigionamento dei dispositivi di protezione, Solinas ha detto: "Questo è in realtà un problema globale che si riscontra nella maggior parte dei paesi del mondo perché nessuno era preparato".
"Abbiamo deciso di intervenire in maniera decisa su Sassari, visto l'alto numero di sanitari coinvolti - ha detto Solinas - con una collaborazione con le forze armate, medici militari e della Brigata Sassari". E promette: "Stiamo procedendo a uno screening di massa di tutto il personale sanitario di tutti i presidi. Abbiamo in arrivo tamponi e reagenti".
Solinas risponde anche ai sindaci della Sardegna che nelle ultime ore avevano denunciato di essere tenuti all'oscura dei casi positivi nei rispettivi paesi: "Grazie alla nuova piattaforma online che abbiamo predisposto - annuncia il presidente - i primi cittadini potranno essere informati quotidianamente sui contagi in tutto il territorio regionale"
"Stiamo optando per far soggiornare gli attuali isolamenti domiciliari in strutture alberghiere per evitare un contatto all'interno della famiglia, dato che non tutti in casa hanno possibilità di isolarsi".
"Ho dato mandato alla protezione civile regionale - ha detto Solinas - di acquistare tutto ciò che serve per far stare in sicurezza i nostri medici, infermieri e operatori sanitari: i primi ordini sono partiti già da oggi. Contiamo nell'arco di qualche giorno di superare le criticità denunciate".
E per quelli che sono arrivati in Sardegna nella seconda ondata scatterà il metodo simil-coreano per georeferenziare spostamenti e monitorare i nuovi arrivi (26127) e la quarantena.
"È una situazione d'emergenza che non durerà pochi giorni, dovremo fare fronte comune ancora per qualche settimana", ha concluso Solinas.