CAGLIARI. "Tutti gli operatori della sanità, maggiormente a rischio, devono essere sottoposti al tampone: infermieri, tecnici, operatori socio sanitari e ogni altro lavoratore e lavoratrice delle strutture ospedaliere pubbliche e private, RSA, inclusi i dipendenti delle cooperative sociali, in quanto particolarmente esposti": a chiederlo all'Azienda di tutela della salute sono i sindacalisti Nicola Cabras, Fp-Cgil, Alessandro Floris, Cisl-Fp, e Guido Sarritzu, Uil-Fpl. La preoccupazione è alta: la stragrande maggioranza dei contagi in Sardegna è avvenuta all'interno di strutture ospedaliere e il virus ha colpito a ogni livello (anche un alto dirigente dell'Ats è attualmente ricoverato).
"Siamo convinti", scrivono i sindacalisti, "che il numero di contagiati crescerà se non si adotta una profilassi specifica, a partire da queste lavoratrici e lavoratori che operano in prima linea e, che, spesso, dobbiamo ribadirlo, privi dei necessari Dispositivi di Protezione Individuali. Nel comprendere le difficoltà nel reperire idonei DPI, si ritiene doveroso tutelare gli operatori sanitari, interrompendo ogni catena di trasmissione del virus individuando tutti i possibili casi sospetti e probabili, intervenendo anche con l’isolamento domiciliare e la quarantena". Il pericolo, secondo Sarritzu, Cabras e Floris, è che "gli operatori sanitari che curano le persone si ammalino: la situazione è drammatica e peggiorerà se non si interviene subito".
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