CAGLIARI. Da una parte gli agricoltori riceveranno il compenso giusto per il grano lavorato, dall’altra ci sono i consumatori che acquisteranno i prodotti garantiti, tracciati, locali, ed etici. È ciò che prevede il patto tra agricoltori e consumatori che ha fatto nascere prodotti cento per cento Sardi con il marchio “Solo sardo”.
Si inizia con la pasta (spaghetti, bavette, mezze penne, tortiglioni, malloreddus e gnocchi sardi), ma presto arriveranno anche altri prodotti che mirano ad essere il modello delle eccellenze locali.
“Presto si troveranno anche pomodoro, riso, agrumi e uova”, ha spiegato Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti, “il settore cerealicolo è quello che maggiormente ha sofferto e sta soffrendo la concorrenza sleale”. I nuovi prodotti si troveranno nei mercati di Campagna Amica di tutta l’Isola, nei negozi e nella grande distribuzione.
“Questa è una giornata importante per la cerealicoltura sarda”, ha detto Battista Cualbu, presidente di Coldiretti, “con questo nuovo marchio e con la sigla de patto con i consumatori vogliamo che si segni finalmente una svolta per il settore”.
Negli ultimi 14 anni la Sardegna ha perso quasi l’80 per cento di terra destinata a grano, passando da 96.710 ettari del 2014 agli appena 20.684 del 2018. Un tracollo accompagnato falla perdita di oltre il 50 per cento di cerealicoltori, passando dagli oltre 12mila del 2000 a meno di 6mila di oggi. Emorragia dovuta all’incertezza della remunerazione perché dai 30 euro del 2014 il prezzo è sceso a 21 dello scorso anno che in alcuni casi è sceso anche di 6 euro (15-16 euro).