CAGLIARI. La Procura di Cagliari ha chiesto il fallimento dell'Aias, l'associazione italiana assistenza spastici della famiglia Randazzo. L'istanza in tribunale è stata presentata nei giorni scorsi dal pm Daniele Caria, sul cui tavolo ci sono anche i documenti sulle verifiche fiscali effettuate nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza nella sede centrale di viale Poetto. Si ipotizza uno stato di insolvenza per debiti che ammonterebbero a non meno di dieci milioni di euro. In testa all'elenco ci sono le numerose mensilità arretrate, anche fino dieci, dovute ai dipendenti.
L'Aias dà lavoro nel complesso a circa un migliaio di persone, ma negli ultimi anni il gigante dell'assistenza ai disabili ha iniziato ad attraversare un periodo di durissima crisi. I vertici dell'associazione hanno sempre imputato i ritardi nel versamento degli stipendi ai mancati pagamenti delle fatture da parte dell'unico contraente, ossia la Regione, prima attraverso le varie Assl e poi la Ats. Crediti risalenti anche a più di dieci anni fa che l'Aias sostiene di vantare, per milioni di euro, a causa di prestazioni erogate e mai onorate.
Ma gli enti regionali la vedono diversamente: l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu e il suo direttore generale Marcello Tidore hanno riferito alla commissione d'inchiesta del consiglio regionale, istituita sul caso Aias, che sarebbe dovuto poco più di un milione e mezzo di euro. Somma che sta per essere liquidata. Soldi che difficilmente resteranno nelle casse dell'associazione, vista la mole di decreti ingiuntivi recapitati dai lavoratori che reclamano il loro salario. Martedì il verdetto dell'organo speciale del consiglio regionale.
E mentre si attende la decisione del Tribunale sulla richiesta del fallimento, e in procura viaggiano anche due fascicolo d'indagine su presunti reati commessi nella gestione dell'Aias, i dipendenti il 7 ottobre saranno sotto la sede della Regione, in viale Trento: assistiti dai sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono certezze sul loro futuro. E, stando a un accordo sottoscritto dalle sigle Ugl e Isa, dovranno comunicare preventivamente all'azienda la loro eventuale adesione alla protesta, così da garantire il servizio medico. Intanto la presidente Anna Paola Randazzo assicura che Aias, in un documento inviato ai dipendenti, assicura che si stanno mettendo in atto tutte le iniziative per tutelare lavoratori e pazienti e per riscuotere crediti che, scrive, “ora più che mai sono da esigere perché veri e certi”.