CAGLIARI. Era un albergo all'inizio del Novecento. E, salvo imprevisti, tornerà a esserlo: va avanti la procedura per la trasformazione della Scala di Ferro in hotel di lusso, con centro benessere, museo e parcheggi interrati al servizio del centro storico. In Comune è possibile depositare osservazioni sul progetto di rinascita dell'immobile di proprietà della famiglia Mambrini, tra viale Regina Margherita e via Torino, nel quartiere della Marina. Ci sono sessanta giorni di tempo: un passaggio procedurale necessario dopo l'approvazione della variante al piano particolareggiato del centro storico, avvenuta a marzo in consiglio comunale.
L'immobile della Scala di Ferro è vuoto da sette anni. Qualche spazio è stato occupato dal Convitto, in emergenza. Ma l'affitto non è sufficiente per garantire la manutenzione di un edificio di quelle dimensioni. Il rischio è la decadenza, sulla cui strada è finito dopo che la Prefettura, nel 2012, è stata ritrasferita negli immobili demaniali di viale Buoncammino. Potere della spending review, che ha imposto agli enti pubblici di abbandonare affitti, spesso molto onerosi, come quello che era stato stabilito per contratto con la Sca.Fe. della famiglia Mambrini.
L'unica soluzione è un tentativo di ritorno ai fasti del passato, quando la Scala di Ferro era un Hotel nel centro storico di Cagliari. Ora potrebbe avere maggiore concorrenza. A trecento metri anche palazzo Tirso sta per diventare un hotel a cinque stelle. E, poco lontano, in via Logudoro, anche Palazzo Doglio si trasforma e diventa un albergo extralusso gestito dai padroni ceceni del Forte Village. Non dovrebbe sussistere l'insidia dell'Hotel Mediterraneo: la proprietà russa sembra aver abbandonato ogni velleità di riqualificazione, dopo un avvitamento giudiziario che ha trasformato lo storico albergo in uno scheletro brutto e sventrato.