NUORO. Avevano creato un clima di terrore nella comunità di recupero che da tempo li ospitava, insieme ad altri minorenni. Picchiavano e rinchiudevano spesso in una stanza un ragazzo autistico, violentavano una minorenne e minacciavano di morte gli educatori. La Polizia di Stato di Nuoro ha eseguito quattro misure cautelari nei confronti di altrettanti minorenni, ritenuti responsabili di sequestro di persona, estorsione, violenza sessuale, stalking, maltrattamenti, lesioni e danneggiamento. Due di loro sono finiti in carcere, altri due collocati in comunità.
Vittime degli abusi altri minorenni ospiti della stessa struttura, nel Nuorese, in particolare un ragazzo disagiato con aspetti di autismo e una ragazza, costretta a subire atti sessuali, oltre che gli stessi educatori della comunità, quotidianamente oggetto di aggressioni verbali e fisiche e di minacce di morte. Uno dei minorenni, una volta, aveva rotto un quadro per poi minacciare con un pezzo di vetro un'educatrice, urlando che l'avrebbe sgozzata.
Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile di Nuoro coordinata dalla Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Sassari, Luisella Grazia Fenu, e hanno consentito di documentare come i giovani, con il loro comportamenti violenti e aggressivi avessero creato all’interno della comunità un clima di paura e di gravissima tensione, tale da indurre le vittime a cambiare le proprie abitudini, ad esempio mangiando in piani separati della struttura.
Durante la notte, frequentemente, gli indagati urlavano, davano manate al muro e agli estintori, entravano nelle camere degli altri ragazzi per svegliarli, danneggiando armadi e arredi.
Il minore con aspetti di autismo veniva spesso preso a calci e pugni, oppure colpito alla nuca o schiaffeggiato. Gli venivano messe le mani al collo come per strangolarlo, provocandogli spesso delle lesioni. È stato poi accertato che il minore è stato costretto a consegnare agli altri indagati del denaro che si procurava chiedendo, su loro richiesta, l’elemosina alle persone che incontrava per strada, racimolando 10/20 euro al giorno.
In un’altra circostanza gli indagati hanno sfondato a calci la porta della stanza da letto del minore, irrorando il contenuto di un estintore all’interno della stanza e imbrattando così tutti gli arredi e gli effetti personali della vittima. Spesso il giovane veniva svegliato di notte con dei gavettoni d’acqua.
Tre minori sono indagati anche per il reato di sequestro di persona ai danni del giovane con aspetti di autismo, che veniva rinchiuso nella propria stanza e sottoposto a sevizie; due sono accusati, infine, anche di violenza sessuale aggravata ai danni di una minorenne ospite della struttura, che, una notte agli inizi del mese di agosto, dopo avere ricevuto messaggi vocali e insulti sul suo profilo Instagram, è stata costretta a subire atti sessuali, interrotti dal provvidenziale intervento di un operatore della struttura.