Le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte in conferenza stampa
ROMA. "Non spetta al ministro dell’Interno convocare le camere né decidere i tempi di una crisi politica". Così il premier Giuseppe Conte rompe il silenzio al termine di una lunga e convulsa giornata a Palazzo Chigi.
Il suo intervento è, in sostanza, un duro attacco contro Matteo Salvini, "colpevole" di aver aperto la crisi di governo dopo il voto sulla Tav: "A lui spetta spiegare al paese e giustificare agli elettori le ragioni che lo inducono a interrompere bruscamente l’azione del governo", ha detto il premier, confessando poi i contenuti del colloquio avuto con il ministro della Lega: "Ieri sera è venuto a parlarmi Salvini che mi ha anticipato l’intenzione della Lega di interrompere questa esperienza di governo. Mi ha confessato che lo fa per capitalizzare il consenso di cui il partito gode". E poi ha concluso: "Ho già chiarito nel corso dei colloqui che farò in modo che questa crisi da lui innescata sia la crisi più trasparente della storia: mi riservo di contattare i parlamentari per far sì che le camere tornino a riunirsi".
"Io lo farò da solo, forse ci cercheremo dei compagni di viaggio", ha detto il ministro Salvini durante il comizio a Potenza. "Non sopporto più i no - ha ribadito - pur di andare avanti siamo disposti a mettere in gioco le nostre poltrone. Quanti altri farebbero lo stesso? Per noi la poltrona vale meno di zero".
E mentre va avanti lo scontro Conte-Salvini, Luigi Di Maio - rimasto finora in silenzio - lascia a Facebook il compito di divulgare il suo pensiero sui motivi della "rottura" avviata dalla Lega, legata - a suo dire - alla legge del taglio dei parlamentari: "Quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze. Il mio è un appello a tutte le forze politiche: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto. Noi non abbiamo paura".