CAGLIARI. "Fatalità? Coincidenza? Sfortuna? No niente di tutto ciò. Questa è una guerra. Una guerra in piena regola fra noi e questi criminali che va combattuta con tutte le forze che abbiamo". Michele Carboni è il sindaco di Nughedu San Nicolò, piccolo pcentro del Monteacuto. Per lui e i suoi compaesani quella appena trascorsa è stata una giornata infernale: il fuoco ha devastato il territorio. Un incendio, di quelli che ogni estate riempiono le cronache della Sardegna. Per combattere le fiamme si sono levati involo tre canadair, il superpuma, due elicotteri leggeri. Mentre a terra lavoravano numerose squadre. Una guerra, appunto. La conta dei danni è ancora tutta da fare.
"Anche oggi",scrive il primo cittadino del paese, "dobbiamo la sopravvivenza del nostro territorio agli uomini che erano pronti a morire sul campo. E non sto esagerando. Occorre esserci e viverle queste situazioni per capire cosa voglia dire andare incontro alle fiamme, a quella colonna di fumo che curva dopo curva si fa sempre più cupa e spaventosa. A pensarci bene è un gesto totalmente innaturale. L’istinto ti dice di tornare indietro e invece qualcosa ti spinge a non fermarti", aggiunge Carboni, "E poi ci sono gli occhi di chi è sul fronte del fuoco. Agenti, coordinatori, operai, volontari. Hanno tutti lo stesso sguardo arrossato, stanco ma incredibilmente determinato. E non si arretra di un metro".