CAGLIARI. "La burocrazia è nemica dell'agricoltura" aveva dichiarato Battista Cualbu, presidente della Coldiretti Sardegna in una nota rilasciata ieri (leggi la notizia). Una nemica che secondo il centinaio di agricoltori presenti stamattina, giovedì 1 luglio, in piazza del Carmine per protestare, avrebbe portato tante piccole imprese a morire.
"Su 20mila domande di aiuti per gelo, siccità o altri fenomeni naturali, ne sono state liquidate poco più di 300", ha spiegato Battista Cualbu, presidente della Coldiretti Sardegna, "non ci interessa né il chi, né il come. Abbiamo necessita di questi denari".
A fare da contorno alla manifestazione, che si è poi mossa verso la sede dell'Argea, decine di croci funebri, ognuna con una iscrizione diversa che spiega le "cause del decesso" (imprenditoriale) dell'agricoltore. Qualcuno è morto aspettando dei soldi. Altri arrivando in ritardo di un minuto a uno sportello. Qualcuno semplicemente per aver creduto ciecamente nella burocrazia.
"Purtroppo è un'amara tradizione quella di scendere in piazza per reclamare i nostri diritti", riflette Giancarlo Capraro, presidente Coldiretti Arborea, "La burocrazia impedisce il rilancio delle nostre aziende. In più gli organi preposti non ci aiutano".