SELARGIUS. Non aveva la patente Damiano Dalpadulo, 43 anni, l'uomo che martedì mattina era alla guida della Smart sulla quale viaggiava al posto del passeggero Andrea Tiepido, 18 anni, morto tra le lamiere dell'auto dopo l'impatto contro una Fiat Panda, tra via delle Azalee e via Nenni a Selargius. Forse per questo il guidatore, anche sconvolto per quello che era appena successo, è scappato dal luogo dell'incidente verso le campagne di Dolianova. Si è presentato solo in serata, intorno alle 17 - quindi sette ore dopo lo schianto - al comando della polizia locale davanti al dirigente Marco Cantori: tanti, durante la giornata, erano stati gli appelli affinché si facesse trovare spontaneamente.
Stando alle ricostruzioni della vicenda, ieri mattina Dalpadulo e Andrea Tiepido - hanno preso l'auto dall'officina di un parente di Dalpadulo. Poi si sono allontanati a bordo: il quarantatreenne al volante, il ragazzino accanto a lui. In via delle Azalee l'impatto con la Panda guidata da un cinquantatreenne. La Smart si è ribaltata. Tiepido è morto quasi subito. Dalpadulo è scappato. Poi la redenzione, con la presentazione spontanea dai vigili urbani.
Questa mattina davanti l'interrogatorio davanti al pm: Dalpadulo, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, assistito dall'avvocato Marco Lisu, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le indagini sono supportate dalla testimonianza di una donna che ha assistito all'incidente.
Diciottenne morto a Selargius, il guidatore non aveva la patente
- Monica Magro
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