CAGLIARI. Liste d’attesa interminabili, pazienti oncologiche indebitate per un viaggio della speranza finalizzato a ottenere risposte brevi da altre strutture ospedaliere, quattro mesi per un referto istologico, altri quattro per una biopsia, cinquanta giorni dal momento delle comunicazione della diagnosi all'intervento chirurgico, più di un anno per una tac. La lista è lunga, e le pazienti oncologiche non possono aspettare. La denuncia arriva dall’associazione “Mai più sole contro il tumore ovarico”.
“Nulla da dire contro il personale sanitario che sono persone splendide”, ha spiegato Sonia Aresu, rappresentante dell’associazione e paziente, “io parlo a nome di tutte le malate: non possiamo aspettare quattro mesi ad esempio per un referto istologico e sappiamo benissimo quanta paura c’è perché non si sa di che morte dobbiamo morire. I tempi sono determinanti, talvolta è necessario ricorrere all’operazione in tempi brevissimi”.
Il problema esiste da anni, ma ora le pazienti rivolgono un appello alle istituzioni. “Chiedo che ci siano dei tempi più brevi, ci sono pazienti che si rivolgono ad altre strutture indebitandosi, pur avendo un fiore all’occhiello come l’oncologico, abbiate pietà, vogliamo essere curate qua, accanto ai nostri parenti”.
"Liste d'attesa infinite, indebitate per i viaggi della speranza": la rabbia delle pazienti oncologiche
- Monica Magro
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