CAGLIARI. "Siete solo dei bastardi vigliacchi criminali. Dovete essere assicurati alla giustizia, le vostre mani maledette devono pagare caro il prezzo della distruzione e del pericolo che state creando": parole poco "istituzionali" ma molto sentite quelle dell'assessore regionale all'Ambiente Gianni Lampis, scritte mentre la Sardegna prendeva fuoco. Sono stati 41, nella giornata di ieri, i roghi sui quali sono dovuti intervenire gli uomini del sistema antincendio regionale. L'Isola era in fiamme. L'incendio più grosso a Tortolì: il fuoco è partito nel primo pomeriggio dalla zona di San Salvatore per spingersi poi, alimentato dal maestrale e lasciandosi dietro solo distruzione, verso le spiagge di Orrì. Evacuazioni, paura, case sfiorate, attività distrutte. Hanno operato quattro Canadair, quattro elicotteri regionali, il Super Puma, oltre alle squadre a terra dei vigili del fuoco, del Corpo forestale, delle forze dell'ordine e della Protezione civile. Certa l'origine dolosa.
"Sono vicino", ha detto Lampis, "alle comunità di Aidomaggiore, Siniscola, Berchidda, Villagrande Strisali, Ruinas, Santu Lussurgiu, Torpè, Orosei, Simaxis, Nurri, Selargius. Sarà una lunga notte per la città dì Tortolì", scriveva a tarda sera ,"dove le fiamme ancora non sono spente e ci apprestiamo ad una lunga notte insonne. Grazie al Prefetto di Nuoro, al Capo della Protezione Civile Nazionale, al Capo Segreteria del Ministero dell’Ambiente, ai Parlamentari ed ai Consiglieri Regionali che hanno alzato il telefono per rendersi disponibili, ai piloti dei mezzi aerei, al Corpo Forestale, al personale dell’Agenzia Forestas, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine e ai Sindaci sempre in prima linea ad affrontare questo tipo di emergenze".