CAGLIARI. Stagione estiva nera per gli albergatori dell’isola. Secondo uno studio condotto da Federalberghi la Sardegna non è più competitiva. L’indagine è stata realizzata attraverso la somministrazione di questionari online. Lo studio è stato condotto da Giacomo Del Chiappa, responsabile scientifico.
I dati sono stati presentati questa mattina nella sede di Confcommercio a Cagliari. Per i mesi di luglio e agosto le prenotazioni e le presenze sono in crollo per due operatori su tre. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la diminuzione delle prenotazioni e di oltre il 10 per cento. Secondo le previsioni si rischia di aver un milione e mezzo di presenze in meno a luglio e agosto. La metà dei posti letto, per il mese di agosto, non sono ancora stati venduti. Il ritardo è di circa il venti per cento rispetto alla scorsa stagione.
Le cause di questi risultati negativi sarebbero da attribuire a delle criticità importanti, come la scarsa accessibilità all’isola, in particolare i collegamenti via mare e in secondo luogo quelli aerei.
Seguono la disorganizzazione turistica, l’operatore non si sentirebbe tutelato dal sistema, il crescente abusivismo, che conta oltre 150mila posti letto, e la scarsa collaborazione tra pubblico e privato: la burocrazia non aiuterebbe lo sviluppo del turismo. “Ci serve una promozione globale del territorio”, afferma Paolo Manca, presidente Federalberghi Sardegna. “Per quanto riguarda l’economia sommersa, non siamo per il proibizionismo, ma abbiamo bisogno di risorse per investire nel turismo. E’ necessario che tutti giochino nella legalità. Almeno l’IVA e le tasse di soggiorno dovrebbero essere pagate da tutti. La conseguenza più drastica per il settore potrebbe essere il calo prezzi. Per poter occupare le strutture si potrebbe ricorrere alle offerte e quindi alla ‘svendita’ dell’isola”. Secondo i vertici di Federalberghi manca inoltre un coordinamento nel settore turistico.