CAGLIARI. Venti milioni di euro è la cifra che dovranno sborsare i protagonisti dell’inchiesta sulla Fluorsid per bonificare i 40 ettari di terreni inquinati nella zona industriale di Macchiareddu. Dieci tra gli indagati della società del presidente del Cagliari Tommaso Giulini, finita nella bufera per disastro ambientale, hanno optato per il patteggiamento, concordato tra gli avvocati e il pm Marco Cocco, a 23 mesi più 7mila euro di multa. L’accordo dovrà comunque passare al vaglio del gup Giampaolo Casula a fine luglio, per chiudere una volta per tutte la vicenda processuale. Almeno per quanto riguarda dieci tra gli accusati: dall’ex presidente del cda Fluorsid Pasquale Lavanga, e il figlio Michele, ex direttore dello stabilimento; agli altri indagati, tra cui alcuni funzionari e responsabili commerciali e sicurezza.
Il disastro ambientale sarebbe stato procurato dallo “stoccaggio all’aperto, la lavorazione di sottoprodotti e rifiuti, e dalle polveri inquinanti poi depositate nei campi e nelle acque della laguna di santa gilla”. Entro un termine che sarà indicato dal giudice, quindi, si dovranno concludere gli interventi di bonifica, eliminando nei limiti del possibile ogni fonte di inquinamento rimasta nei terreni. Per gli altri cinque indagati invece si apre l’ipotesi archiviazione.