Il servizio sull'arresto di Marco Carta
MILANO. Prima lo scalpore per l'arresto, poi il rilascio dopo il processo per direttissima (il giudice non ha convalidato il fermo ma lui resta indagato), poi l'autoassoluzione: "Io non rubo, si sappia" (qui la notizia). Tutto in un giorno, per il cantante cagliaritano Marco Carta, risalito alla ribalta delle cronache di tutta Italia perché accusato con una complice di 53 anni del furto di sei magliette, per un valore di 1200 euro, alla Rinascente di Milano. E quando c'era chi ormai si era convinto che il già vincitore di Amici (2008) e Sanremo (2009) fosse solo stato dato in pasto ai commentatori, ecco che i quotidiani pubblicano il racconto - messo a verbale della polizia locale di Milano -di un vigilante del centro commerciale.
"Mi sono accorto di una coppia, un ragazzo e una donna, che si guardavano spesso attorno, come se controllassero di non essere osservati dal personale, un comportamento che mi ha insospettito, diciamo anomalo. Allora ho deciso di seguirli". La coppia viene vista "prendere delle maglie dagli espositori e salire con la scala mobile fino al terzo piano". Entrambi vanno nei camerini, ci restano "svariati" minuti. La donna, però, si ferma fuori. Viene inquadrata mentre passa le maglie, una alla volta, a Carta, all'interno dello spogliatoio. Poco dopo, lei scosta la tenda e gli passa anche la propria borsa. Carta esce dal camerino e a quel punto, nota il dipendente della security, "in mano non avevano più le maglie prelevate poco prima". La sorveglianza continua, senza dare nell'occhio, com'è prassi nei controlli antitaccheggio. La coppia non si accorge della presenza del vigilante e riprende tranquilla le scale mobili.