MONSERRATO. I cardini dei portali degli edifici più belli di Monserrato erano stati oliati, i ragazzi per mesi hanno studiato per illustrare ai visitatori cosa avrebbero ammirato, gli insegnanti si erano prodigati perché tutto andasse per il meglio, i genitori orgogliosi avevano anche lavato o acquistato la migliore maglietta bianca d'ordinanza. Tutto inutile: a Monserrato non andrà in scena Monumenti aperti, manifestazione programmata da mesi e annullata a due giorni dall'evento. Era prevista per l'1 e il 2 giugno. E se questa è una cattiva notizia di per sé, a peggiorare la situazione ci sono le motivazioni che sono state addotte dal commissario straordinario che guida il municipio: tutta colpa della par condicio. Il 16, a Monserrato come in tanti altri comuni, si vota per eleggere il sindaco: la poltrona è vacante da quando si è prematuramente concluso il mandato di Tomaso Locci. E quindi? Quindi Monumenti aperti, a quanto pare, violerebbe le regole dell'equilibrio della comunicazione elettorale. Come e perché si sa solo nei corridoi dove chiacchierano solo i bene informati. C'è da scommettere che qualcuno abbia fatto qualche segnalazione su questo o quel sito da aprire ai visitatori, magari perché troppo frequentato da qualche parte politica.
Ma è certo che in questa strana vicenda a perderci sono i ragazzi. Oltre che il paese tutto.
"Tale decisione è stata presa dal Commissario Straordinario, il Dott. Gasperini, a seguito di un attento approfondimento della normativa sulla "par condicio", vista la campagna elettorale per le elezioni comunali del prossimo 16 giugno", si legge nel profilo ufficiale dell'Istituto comprensivo di Monserrato, "Si coglie l'occasione per fare i complimenti a tutti gli alunni e ai docenti impegnati nella manifestazione che hanno lavorato per mesi preparandosi per questo importante evento". C'è una postilla: tutto rimandato a settembre. E chi avrà preso la licenza? Non ha lavorato per nulla: conosce qualcosa in più sulla cultura di Monserrato.
A sollevare la questione ci sono i genitori, che comunicano attraverso un blog ufficiale (qui tutti i riferimenti). Dopo aver ricostruito l'incredibile vicenda, pongono una serie di domande: "Comunque la si voglia girare, la giustificazione non si appiccica alla situazione, deve esserci qualche altra spiegazione. I più maliziosi, parlano già di qualche laboratorio di pittura o di qualche cantinache avrebbero creato problemi. Vien da chiedersi: ma non sarebbe bastato tenerle chiuse (cantine&botteghe) e anteporre l’interesse generale, invece di bloccare Monumenti Aperti? La sensazione è che – sempre per la mancanza del senso di responsabilità di alcuni– un’intera città sia costretta, ancora un volta, a cancellare se stessa, le proprie aspirazioni, le proprie energie migliori".
Monserrato, "Monumenti aperti" salta per par condicio: beffa per gli studenti
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