Il nostro servizio con le interviste a Stefano Deliperi e Maria Concetta Spada, che negava il pericolo speculazioni
DOMUS DE MARIA. Le dune di Chia che dovevano essere salvate dagli ambientalisti? Erano già tutelate: demaniali, intoccabili, non edificabili. Non esisteva alcun rischio speculazione. Così il Gruppo di intervento giuridico sospende la raccolta fondi lanciata per l'acquisto di una porzione di spiaggia sulla costa sud occidentale del Golfo degli Angeli. Erano già stati raccolti 80mila euro: verranno restituiti. Finisce così una vicenda che aveva avuto un'eco internazionale e aveva mobilitato tanti, tantissimi.
"Una vicenda all'italiana", la definisce il promotore dell'iniziativa Stefano Deliperi. L'attivissimo presidente del Grig aveva lanciato la campagna perchè; sosteneva, sulle favolose dune di Chia c'erano delle mire da parte di privati, pronti a comprarle. E chissà con quali scopi. Così ecco la raccolta fondi: compriamole noi, facciamo una colletta, e rendiamole intoccabili.
La sindaca di Domus De Maria. Maria Concetta Spada, aveva subito detto: iniziativa inutile, le dune sono demaniali e tutelate. Non esiste alcun pericolo.
Deliperi aveva insistito: davanti al notaio Gianmassimo Sechi la sua associazione aveva stipulato un preliminare di compravendita di una quota parte corrispondente al 42,174% (4 ettari circa) di proprietà indivisa estesa 9,5 ettari circa sul litorale di Chia (dune di Chia – Su Giudeu), distinta in Catasto al foglio 306, mappali 50, 275 e 276, in Comune di Domus de Maria (SU). In proposito ha versato 30 mila euro di fondi propri al promissario venditore. Del detto terreno ne ha ottenuto il possesso, naturalmente pro quota".
UN atto che aveva creato scalpore e aveva trovato tante adesioni. Solo che nei giorni scorsi è arrivata la sorpresa: dopo un accesso agli atti in capitaneria si è scoperto che quelle dune che Deliperi diceva fossero private in realtà sono demaniali. Dalla lettura delle carte, "stato possibile verificare l’esistenza del provvedimento di delimitazione demaniale n. 2018/2001 del 14 febbraio 2001 approvato con Decreto Direttoriale n. 3021 del 27 dicembre 2001, includente l’area dunale nel demanio marittimo: il provvedimento non è mai stato reso pubblico, perché non oggetto delle necessarie trascrizioni nei registri immobiliari e accatastamento (tuttora risultano otto proprietari privati) e, soprattutto, non è mai stato riportato – come dovuto – nel sistema informativo SID – Il Portale del Mare, il registro ufficiale del demanio marittimo".
Resta il lato positivo: alla chiamata alla armi hanno risposto tanti sensibili al tema ambientale. Che adesso si vedranno restituire i soldi.