CAGLIARI. Tregua o presidi. La vertenza del latte arriva a un nuovo nodo da sciogliere con la riunione di oggi convocata dai pastori a Tramatza. Le opzioni sono due: avere pazienza e confidare nel fatto che il prezzo salirà con il mercato o riprendere la protesta. Nonostante i passi avanti fatti nel vertice di Sassari martedì scorso, in cui è stata accolta la proposta di un prezzo minimo di base non più stabilito dall'industria privata, gli allevatori sardi sono ancora combattuti sui famigerati 80 centesimi - chiesti dal loro movimento autonomo - contro i 72 offerti dagli industriali. L'obiettivo dell'aumento immediato di un euro al litro sembra essere stato chiuso nel cassetto, in attesa che la situazione si sblocchi.
Nel frattempo, però, le polemiche e gli animi dei protagonisti della protesta non si sono placati. Solo ieri, dopo la bufera dell'asta al ribasso di Eurospin sul pecorino romano, gli allevatori inviavano una lettera al direttore generale dell'azienda per chiedere che gli eventuali maggiori introiti, derivanti dall'iniziativa riparatoria, arrivassero direttamente a loro. Non sono mancati nei giorni scorsi anche episodi violenti di singoli da cui i pastori si sono voluti dissociare: il più grave quello di martedì scorso, quando due incappucciati e armati hanno incendiato un'autocisterna che trasportava latte a Nule e hanno legato a un albero il conducente, minacciandolo.