CAGLIARI. "Siamo disponibile a sederci al tavolo purché si ragioni sulle strategie di filiera e non solo sul prezzo, su cui noi non abbiamo alcun ruolo". Arriva direttamente dal Consorzio di tutela del Pecorino sardo Dop la risposta ai mille pastori che ieri a Tramatza hanno votato all'unanimità per l'azzeramento dei loro vertici. "Di fronte a una simile richiesta possiamo forse tacere?" - scrive il Consorzio in una nota - Se oggi il Pecorino Sardo Dop ha un’identità riconoscibile, ha visibilità, regole di produzione certe è solo grazie alla nostra incessante azione di valorizzazione, promozione e tutela. Non esistono soluzioni definitive alla crisi attuale del comparto e alle crisi cicliche del Pecorino Romano, senza l’avvio immediato di una diversificazione delle produzioni che punti dritta sulle Dop diverse dal Romano, che hanno un forte valore identitario ma che da sole non hanno la forza di emergere".
Il Consorzio rompe il silenzio anche sulla soluzione proposta dal tavolo riunito in Prefettura con il ministro Centinaio e commenta: "Le ingenti risorse destinate allo smaltimento delle giacenze del Pecorino Romano non porteranno certo a risultati duraturi in futuro né a quella né alle altre Dop che rischiano concretamente di essere messe fuori mercato". Poi aggiunge: "Non potremo essere al tavolo con il ministro giovedì, ma confermiamo la nostra totale disponibilità a sederci a tutti i tavoli che verranno".