CAGLIARI. La discarica di piazza dei Centomila non c'è più. Gli operatori del servizio di igiene pubblica sono finalmente intervenuti per la rimozione dell'enorme cumulo di rifiuti che nelle ultime settimane era comparso a ridosso di viale Colombo. Uno sfregio per la vista verso la basilica di Bonaria. E pensare che proprio in quella piazza nel 2008 era andata n scena la clamorosa e violenta protesta, con assalto alla casa dell'allora governatore Renato Soru considerato responsabile di voler trasportare in Sardegna i rifiuti in arrivo da Napoli. Un'incivile guerriglia urbana. Come incivile è il comportamento di quei cagliaritani, che magari allora erano scesi in pazza, che in questi giorni stanno trasformando molti angoli della città in discariche.
Perché quello di piazza dei Centomila era un caso considerato eclatante, ma non certo isolato. Basta fare un giro per Cagliari, in questi giorni nei quali la raccolta differenziata si è estesa a quasi tutti i quartieri. Chi non è in regola e risiede in città, ma anche chi arriva dall'hinterland, scarica i rifiuti laddove ne vede altri. Alcuni esempi?
Piazza Abbo, a Is Mirrionis. Un'oasi verde per gli abitanti della zona nella quale da giorni, e non è solo colpa del Capodanno, sono stati riversati quintali di immondizia. Il marciapiede è invaso. Per l'ennesima volta, sempre nella stessa zona, ecco che in via Timavo angolo via Is Mirrionis ricompaiono decine di buste colme di ogni tipo di scarto. Per fortuna fa freddo, ma l'odore di discarica è comunque forte nell'aria.
La situazione è la stessa in numerose zone di Sant'Elia. E a Pirri non cambia. Stessa sorte per molti angoli di Villanova. L'inciviltà vale nei quartieri popolari come in quelli che vengono definiti “residenziali”.
La colpa? Di chi forse non si è mai messo in regola con la Tari. E se prima poteva approfittare dei cassonetti a disposizione di tutti adesso ha deciso di fare da sé. Inquinando. E se prima si limitava, si fa per dire, a evadere le tasse comunali, adesso inquina e fa pagare anche le pulizia straordinarie.