ROMA. Una bacchettata sui social network, sull'iperconnessione, perché bisogna "essere rispettosi gli uni degli altri", rifiutando "l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla dal Quirinale, "casa di tutti gli italiani" nel suo tradizionale messaggio di fine anno. E la "sicurezza diventa "condizione di un'esistenza serena". Ma la condizione deve partire "da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune". E ancora: "La domanda di sicurezza è particolarmente forte in alcune aree del Paese, dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. E in molte periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità. Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi".
"Quel che ho ascoltato dagli italiani", ha detto il Capo dello Stato, "esprime, soprattutto, l'esigenza di sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita. La vicinanza e l'affetto che avverto sovente, li interpreto come il bisogno di unità, raffigurata da chi rappresenta la Repubblica che è il nostro comune destino". Mattarella chiede agli italiani di essere "consapevoli degli elementi che ci uniscono", E poi sottolinea: "So bene che alcuni diranno che questa è retorica dei buoni sentimenti e che bisogna pensare soprattutto alla sicurezza. Ma la sicurezza c'è solo se tutti si sentono rispettati".
Mattarella: "Basta con l'intolleranza, tutti rispettino le regole del vivere comune"
- Redazione
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