SENNORI. Travolto dalle da un'insolita polemica sulle scie chimiche nell'azzurro cielo di dicembre: Nicola Sassu, sindaco di Sennori, non si aspettava tanta celebrità dopo che nel giorno di Santo Stefano ha "denunciato" la presenza delle "irrorazioni" nel cielo del paese della Romangia (qui la notizia). Aggiungeva: "Sarebbe ora che qualcuno si svegliasse in Parlamento". Apriti cielo: dopo la pubblicazione della notizia i commenti alla sua sortita si sono divisi tra terrapiattisti et similia e detrattori. A centinaia. Ora il primo cittadino torna sull'argomento, Puntualizza, ma non arretra su quello che considera un problema concreto: le scie chimiche.
Il post che ha scatanato il putiferio
Ecco il suo pensiero.
"Con le mie riflessioni personali sulle scie disegnate nel cielo dal passaggio degli aerei, non intendevo suscitare né clamore mediatico, né tanto meno allarme. E mai ho ipotizzato complotti. Ho semplicemente voluto portare l’attenzione su un fenomeno che attira la curiosità, e in molti casi anche la preoccupazione, di tante persone, che, come me, vorrebbero saperne di più sull’argomento e cancellando così dubbi e paure. Dubbi che ritengo possano essere più che legittimi. Per questo ho chiesto e auspico che, magari in Parlamento, figure autorevoli e preparate dal punto di vista scientifico, possano dare le spiegazioni adeguate. Accostare le mie perplessità a teoremi assurdi su avvelenamenti e “terra piatta”, da me mai citati né presi in considerazione, è un atto di pressappochismo che si commenta da solo. Ribadisco che sarei ben felice di sapere con esattezza che le scie lasciate nel cielo dal passaggio degli aerei sono semplicemente composte di vapore acqueo, e che quindi si tratta di un fenomeno naturale. Aspetto però che a stabilirlo siano studi certi e fonti attendibili, in modo da esserne rassicurato personalmente, e da poter rassicurare i cittadini che temono conseguenze per la propria salute. Riguardo ai cosiddetti “leoni da tastiera”, ancora una volta dispiace costare che il web è pieno di persone pronte a insultare e deridere il prossimo, purché possano farlo riparandosi dietro lo scudo di un monitor, lontano da qualunque confronto civile, reale e leale. Chiarito il mio pensiero, non intendo ritornare più sull’argomento, sperando appunto di avere risposte certe da esperti del caso.
Io ritorno a occuparmi del mio paese e dei miei concittadini, i quali mi hanno affidato il mandato di governare il Comune e affrontare i problemi quotidiani delle persone, cercando di programmare un futuro migliore per loro".
Scie chimiche, il sindaco insiste: "Voglio studi certi sull'assenza di rischi per la salute"
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