CAGLIARI. Tanti fondi spesi per proteggere i grandi del mondo, e neanche un soldo per le divise degli agenti. Chiusa la parentesi del G7 dei Trasporti, a riaccendere i riflettori sulle carenze negli strumenti in dotazione agli agenti è Luca Agati, segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia. Riguardo alla sospensione degli sbarchi di immigrati nelle settimane precedenti al summit sui Trasporti, il segretario del Sap aggiunge: "A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca viene da dire, ciò lascia intendere che c'è la possibilità di sospendere gli arrivi ma non la volontà di interromperli".
"Sbarchi diretti dall'Algeria prima del G7, sospensione di due giorni nonostante le condizioni ottimali del mare e ripresa in concomitanza con la fine dei lavori legati all'evento - si legge nel comunicato del Sap - A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca viene da dire, ciò lascia intendere che c'è la possibilità di sospendere gli arrivi ma non la volontà di interromperli".
"È finito il G7 - prosegue la nota - e tutti i poliziotti intervenuti a supporto sono ripartiti evidenziando inesorabili quali sono i limiti del nostro apparato, divise comprese. Si spendono tanti soldi in parate e sicurezza delle personalità, dimenticandosi di chi ogni giorno lavora in strada, risparmiando proprio su abbigliamento, strumentazioni ed ahimè sicurezza degli operatori. Siamo ancora costretti a comprarci le divise per poterci cambiare una maglietta ed un pantalone ogni giorno, la divisa operativa è ancora un miraggio per tanti uffici come la Polizia Stradale, ancora costretta a capi vecchi e non più adatti al servizio. Dove andremo a finire di questo passo?".