CAGLIARI. È da quattro giorni che la Capitaneria di porto di Cagliari li cerca in mezzo al mare. Ma degli undici migranti scomparsi al largo delle coste sarde non c’è traccia. E l’ipotesi inquietante è che siano rimasti vittime di un atto di pirateria, in mare aperto, che non gli ha lasciato scampo. L’allarme è stato lanciato dalla pagina Facebook Haraga Dz, che da tempo funziona come una sorta di radiotrasmittente per gli algerini che intendono raggiungere l’Italia clandestinamente. Così volevano fare gli undici migranti a bordo del barchino disperso, partiti da Annaba per raggiungere Cagliari, o forse le coste del Sulcis. Ma in mezzo al mare sarebbe successo qualcosa di inaspettato, che avrebbe interrotto il loro viaggio.
Una lite violenta, a metà tragitto, con un’altra barca. Il guasto di una, forse, all’origine di tutto. E lo scafista che avrebbe minacciato con un coltello i migranti dell’altro barchino, per farsi consegnare il motore. Una volta rubato li avrebbe lasciati soli in mare. Questo, almeno, è quanto denuncia Haraga Dz, che pubblica anche i nomi dei dispersi. Erano in contatto con loro fino a giovedì, quando poi si sono perse le tracce. La segnalazione è arrivata dall’Algeria alla Capitaneria di Porto di Cagliari, che si è subito attivata e ha fatto scattare le ricerche. Nessuna conferma, per il momento, su ciò che sarebbe successo in mezzo al mare, ma è certo che quei migranti, a bordo di un barchino lasciato senza motore lontano dalla costa, sembrano svaniti nel nulla e le speranze di ritrovarli vivi si affievoliscono ogni giorno di più.