CAGLIARI. Sono 19 i migranti sepolti all’interno del cimitero di San Michele, 15 di loro non hanno ancora un nome. E proprio per non dimenticarli e non dimenticare quelli dispersi in mare, l’Associazione Nazionale Oltre le frontiere ha organizzato una cerimonia nel cimitero alla quale hanno partecipato anche il sindaco Massimo Zedda, il presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese, l’assessore comunale agli Affari generali Danilo Fadda, quello regionale Filippo Spanu, il Vicario della Diocesi di Cagliari, don Franco Puddu e numerosi consiglieri comunali. Dopo la cerimonia è stato portato un cuscino di fiori dove ci sono le lapidi di chi ha attraversato il mare per cercare una vita migliore nella nostra terra ma non ce l’ha fatta.
“Il loro desiderio è stato interrotto con la morte improvvisa durante il viaggio, noi oggi tutti abbiamo voluto dare un saluto simbolico a tutti coloro che hanno perso la vita”, ha detto Genet Woldu Keflay, presidente presidente di Anolf Sardegna, “c’è tanta indifferenza in questo periodo, dobbiamo restare umani, non dobbiamo allontanare i nostri cuori, senza distinzione di razza, religione, opinione politica e sociale, oggi sembriamo noi il problema dell’Italia, il male dell’Italia non siamo noi”.
Fiori e lacrime, Cagliari ricorda i migranti senza nome morti in mare
- Monica Magro
- News