CAGLIARI. Pazienti in piazza contro i tetti di spesa alla sanità privata. Centinaia di dipendenti e pazienti delle strutture private di tutta l’Isola si sono ritrovati questa mattina sotto la sede dell’assessorato regionale alla Sanità di via Roma per protestare contro la delibera approvata lo scorso maggio che fissa per le strutture private un tetto di spesa dell’ottanta per cento.
Una decisione che – secondo i manifestanti – mette a rischio sia i posti di lavoro che l’assistenza ai pazienti. “Arru sospenda o ritiri questa delibera sciagurata, e si discuta dei 40 milioni di crediti vantati dall’Aias” - dice Alberto Littarru, dipendente Aias, la struttura privata con il maggior numero di collaboratori - “Sono 7 le mensilità in ritardo: oltre alla perdita del lavoro, rischiamo anche di non vederci pagati gli stipendi”.
Nel pomeriggio una delegazione di rappresentanti dei centri di riabilitazione è stata ricevuta dall'assessore alla Sanità Luigi Arru. A margine dell'incontro, al quale erano presenti anche il capo di gabinetto dell'assessorato Gianni Salis, il direttore generale dell'assessorato Giuseppe Sechi e quello dell'Ats Fulvio Moirano, Arru ha rassicurato: “Nessun taglio ai privati e tanto meno la volontà di danneggiare gli erogatori che prestano servizi per conto della Regione. Pensiamo invece ai pazienti, a dar loro una assistenza di qualità ed evitare le lunghe liste d’attesa e a risolvere i problemi che gli stessi operatori ci segnalano da anni: da qui nasce la delibera dello scorso maggio sui tetti di spesa”.
"La delibera - ha specificato l'assessore - non parla di tagli, le risorse sono le stesse del 2016, al netto del milione di euro che era destinato all’ex Ipab di Ploaghe. L’unica novità introdotta è quella di affidare al direttore generale dell’Ats il compito di equilibrare l’assistenza riabilitativa territoriale, attualmente non uniforme, attraverso l'utilizzo di una quota del 20% del budget. E ciò senza togliere nulla ai pazienti, ma anzi ottimizzando i servizi”.