CAGLIARI. Il virus della Febbre del Nilo ormai è stanziale in Sardegna, soprattutto nelle zone palustri dell’oristanese. Per questo la Regione ha innalzato il livello di attenzione con tutti i sistemi di sorveglianza possibili, soprattutto attraverso il controllo delle zanzare. “Le zanzare pungono il volatile e trasmettono la malattia all’uomo e al cavallo”, ha spiegato Federico Argiolas, direttore del servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico della Regione. Questa è la fotografia di ciò che sta accadendo nella nostra Isola, tre i casi segnalati nell’uomo, di cui l’ultimo giovedì, e la Regione Sardegna ha convocato ancora una volta L’Unità di crisi, prevista per domani.
“I soggetti più a rischio hanno un’età relativamente avanzata con pluripatologie”, ha detto Argiolas, “l’80 per cento dei casi non sviluppa alcun segno della malattia, il 20 per cento sintomi abbastanza generici come sintomatologie influenzali, mentre solo un caso su 100/150 sviluppa una malattia neuroinvasiva con sintomi più importanti di tipo meningeo o peggio”. La diagnosi si sa, è possibile grazie ai test, ma si può anche prevenire. “Proteggersi dalle punture delle zanzare è importante per non ammalarsi”, ha precisato Argiolas, “questo è possibile farlo attraverso dei vestiti lunghi, pantaloni, maniche lunghe, soprattutto nelle ore serali. Bisogna anche proteggere le abitazioni attraverso le zanzariere e bisogna evitare depositi di acqua o in balcone”.
Febbre del Nilo in Sardegna: "Maniche e pantaloni lunghi per proteggersi"
- Monica Magro
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