CAGLIARI. “La tradizione millenaria delle nostre produzioni suine non è minacciata da questa legge". Così l'assessore all'Agricoltura Pier Luigi Caria risponde alle accuse di chi, negli ultimi giorni, hanno polemizzato sulla nuova legge approvata dal Consiglio regionale sul maialetto sardo. “Il tam tam sui social network alimentato in questi giorni, è una bufera all’interno di un bicchiere d’acqua che, veicolata sulla rete, ha raggiunto livelli di disinformazione paurosi”. Sulla legge si è scatenata una polemica anche all'interno dello stesso consiglio regionale: Fratelli D'Italia ha proposto di "correggere la legge porcata". Ma la Regione chiarisce: "La stragrande maggioranza di tutti gli operatori che oggi allevano maiali sull’Isola continueranno a produrre e vendere suini di ogni categoria senza alcun problema. Su un totale di 15788 allevamenti registrati in tutta la Sardegna, circa 314 sono classificati come allevamenti di tipo famigliare per l’autoconsumo dove la norma prevede che si possano detenere 4 capi non riproduttori. Tuttavia non esiste nessun impedimento per questi 314 di registrarsi all’anagrafe dei suini, anche con pochi capi presenti in azienda, così da poter detenere riproduttori e lavorare per l’autoconsumo e la vendita".
"Il tipico maialetto sardo non è in pericolo": la Regione difende la legge
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