CAGLIARI. La Maddalena, Arbus, Villasor e Decimomannu (Capo Frasca), Perdasdefogu, Villaputzu, Villagrande Strisaili e Ulassai (poligono interforze di Quirra) e Teulada e Sant'Anna Arresi (poligono di Teulada): dieci comuni sardi che aspettano gli indennizzi perché sopportano le presenza delle basi militari sul loro territorio e invece non vedono un centesimo da anni. Che fine hanno fatto i soldi? E si parla di circa 15 milioni di euro tra il 2010 e il 2014. A chiederlo sono il consigliere regionale Francesco Agus (Campo Progressista Sardegna) - primo firmatario - con i colleghi Sabatini, Deriu, Pietro Cocco, Comandini, Rossella Pinna, Valerio Meloni, Zanchetta, Gaia e Usula, in un'interrogazione rivolta al presidente della Regione Francesco Pigliaru. Le risorse previste per il quinquennio 2010-2014 sono ancora in attesa di essere trasferite dallo Stato, per il tramite della Regione, ai 10 comuni interessati agli indennizzi. Ma già nel corso del 2017 il problema era emerso nella sua gravità: i soldi statali non sono stati trasferiti perché non più disponibili nel bilancio statale. In teoria dovrebbero essere già nelle casse anche quelli delle annualità successive
"Da anni i comuni attendono queste risorse – spiega Francesco Agus - una manna dal cielo per i bilanci comunali delle comunità di poche migliaia di abitanti, come Arbus o Perdasdefogu. Ma non si tratta di risorse da richiedere o concordare, bensì di indennizzi, dovuti per legge, dallo Stato alle comunità che da decenni subiscono gli effetti, anche negativi, dell’elevata presenza militare nell’isola. Con questi soldi i comuni realizzano opere pubbliche e mantengono attivi servizi sociali indispensabili, perciò non è più tollerabile che lo Stato eviti di affrontare il problema”.
Poligoni in Sardegna, lo Stato non paga gli indennizzi: "Dove sono finiti i soldi?"
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