CAGLIARI. Una rete di trafficanti di donne, destinate alla prostituzione, che sfruttava i viaggi della speranza per farle arrivare in Italia e mandarle nelle strade. Tredici persone di nazionalità nigeriana - tra queste nove donne - sono state arrestate dalla Squadra Mobile di Cagliari all'interno di un'operazione svolta su tutto il territorio nazionale, che ha avuto il clou nell'isola. «L'attività nasce nel 2015 - spiega il dirigente Marco Basile, capo della Squadra Mobile - e il gruppo criminale è ritenuto responsabile di reati come traffico e tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento di immigrazione clandestina».
INTERVISTA AL CAPO DELLA SQUADRA DI CAGLIARI MOBILE MARCO BASILE
Tra le vittime, che hanno collaborato con le forze dell'ordine, almeno sei ragazze, di cui una minore. «La giovane età delle vittime ha favorito la rete criminale transnazionale - continua Basile - che reclutava donne in Nigeria e Ghana e le trasportava poi in campo profughi in Libia. Partivano col sogno di trovare una vita migliore, mentre gli aguzzini le destinavano sulle strade, con il condizionamento che avveniva con minacce vudù, o di natura psicologica e fisica. Le vittime venivano segregate in piccoli appartamenti, non avevano alcuna comunicazione con l'esterno perché gli veniva sequestrato il cellulare, in più erano ricattate, con l'obbligo di restituire tra i 20 e 30 mila euro, cifra spesa dall'organizzazione per il viaggio delle ragazze». In alcuni casi, addirittura, il reclutamento avveniva tramite Facebook: «Alla giovane vittima è stato promesso che in Italia avrebbe potuto trovare un lavoro lecito, grazie all’aiuto di una sua connazionale», ha spiegato ancora il capo della Mobile, che ha voluto ringraziare anche lo Sportello antitratta, strumento particolarmente utile in queste situazioni, specie nella gestione dei rapporti con le donne vessate da queste organizzazioni criminali.