CAGLIARI. Tre beffe per la Sardegna in una sola tabella della presidenza del Consiglio dei ministri, appena pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. La prima: la Sardegna è la regione sulla quale pesa la maggiore estensione di demanio e servitù militari. Quindi - ma questa on è una novità - niente è cambiato nonostante i proclami su un imminente - imminente da decenni - riequilibrio. La seconda: la Sardegna non è la prima regione per stipendi erogati tra militari e civili. Anzi, è quella che incassa meno, con una differenza enorme. Terzo: la tabella serve per distribuire indennizzi ai territori che subiscono la presenza delle servitù. E se qui l'Isola va al primo posto, ecco comunque la terza beffa: quei soldi non arrivano perché lo Stato non li distribuisce, se non con ritardi che superano i cinque anni.
Il documento è il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che individua le "regioni maggiormente oberate dai vincoli e dalle attività militari, ai fini della corresponsione del contributo dello Stato". I territori considerati sono quello a statuto speciale. E "oberate" è un termine usato nel titolo della legge, non è una interpretazione di parte di una situazione. Qualche numero? In Sardegna ci sono 3648 ettari di servitù che vengono rinnovate ogni cinque anni (tra le quali, per esempio, i vincoli intorno alle antenne piazzate qua e là o quelli che circondano il bunker di Santo Stefano) più 21.555 ettari di superficie di poligoni di tiro. Portano stipendi e creano indotto, è al tesi di chi difende la presenza militare. Quanti stipendi portano servitù e poligoni? La cifra, certificata dalle forze armate e riportata nel decreto, è consistente: 143 milioni e 249 mila euro l'anno. Molto, ma non moltissimo. Perché a contestualizzarlo, questo dato, diventa pochissimo. Basta fare un confronto con la Sicilia: qui le servitù sono di 1766 ettari, più 1234 per poligoni di tiro. Un ottavo rispetto alla Sardegna. Eppure gli stipendi erogati ammontano 684 milioni e 716 mila euro. Friuli Venezia Giulia: a fronte di circa diecimila ettari complessivi (meno della metà dell'Isola) incassa stipendi per 255 milioni. Quasi il doppio rispetto alla Sardegna. Servitù anche in un'altra regione a statuto speciale, il Trentino: 2890 ettari valgono 80 milioni stipendi.
Attraverso un calcolo basata su coefficienti e forbici, comunque, la Sardegna è la regione che incassa di più in termini di indennizzi. O dovrebbe: i Comuni stanno ancora aspettando i soldi del quinquennio che si è chiuso nel 2014. Circa 20 milioni. Lo Stato promette. Ma non mantiene.
Sul mancato riequilibrio dell'occupazione militare è intervenuto il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti, che ha pubblicato le tabelle allegate al decreto del presidente della Repubblica.