L'INCHIESTA. "Con l'alluvione quei soldi non c'entravano niente. Potevano servire per quell'anno o per l'anno successivo": non è strano quindi, secondo la segretaria regionale della Uil Francesca Ticca che nel 2016, su un conto corrente del sindacato, chiamato "Uil Sardegna - Emergenza 2013" aperto dopo il ciclone Cleopatra, ci fossero ancora dei soldi, mai arrivati a quelli che si pensava fossero i destinatari: gli alluvionati. Questo ha sostenuto la Ticca intervistata da L'Unione Sarda all'indomani dell'esplosione dello scandalo dei fondi Uil trasferiti all'improvviso su conti svizzeri. Eppure c'è un documento, (protocollo numero 77) datato 20 novembre 2013 - mentre la Sardegna era ancora allagata e devastata dal passaggio del violentissimo nubifragio di due giorni prima - firmato dalla segreteria generale e indirizzato a tutti i vertici territoriali e nazionali del sindacato.
Oggetto: Conto corrente Uil Sardegna Emergenza 2013. "Stiamo vivendo ore tragiche per la Sardegna", si legge, "martoriata dalla forza della natura (...) II pensiero di tutta la Uil è rivolto alle vittime e alle loro famiglie (...) In questo momento", è il passaggio, "mi sento di chiedere, per fronteggiare l'emergenza, a voi tutti un atto di solidarietà alle persone colpite, per limitare i disagi che purtroppo continuano in queste ore ancora a colpire con criticità elevata". La lettera si chiudeva con un ricordo di Luca Tanzi, agente di polizia ucciso da quell'ondata di maltempo e iscritto al sindacato.
La Ticca nell'intervista dei giorni scorsi però afferma: "Quel denaro non è finalizzato ai danni postciclone Cleopatra. La Uil ha sempre avuto un conto corrente da cui attingere per aiutare iscritti in difficoltà o per situazioni davvero emergenziali. Erano una sorta di paracadute per casi particolari. Potevano servire quell'anno o per l'anno successivo, con l'alluvione non c'entravano niente". Si parla, stando a quanto trapela, di 76 mila euro. Finiti anche questi, a tre anni dall'alluvione, in un conto svizzero per mano di un impiegato di banca - marito della tesoriera Uil Angela Lobrano - che sarebbe stato colpito da una patologia neurologica e quindi messo a riposo. Il Banco di Sardegna ha denunciato tutto, la Ticca si è sempre difesa dicendo di essere una vittima del sistema perché anche i suoi soldi personali sarebbero stati trasferiti senza che lei ne sapesse nulla. A Villanova Monteleone, nella filiale al centro del pasticcio, si muoveva, pare, una persona fuori controllo: il caso è stato scoperto nel 2016, è esploso solo adesso. E all'interno del sindacato non è stato reso noto perché ci sono questioni familiari e personali che la segretaria non aveva voluto rendere pubbliche, per ragioni di riservatezza.
Un pasticcio, sul quale vogliono chiarezza anche all'interno del sindacato. Molti segretari di categoria hanno chiesto le dimissioni della segretaria e della tesoriera. Non sono arrivate. E nella sedi di via Po, a Cagliari, non si respira un bel clima. Anzi, è quello della resa dei conti.