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"Il Pacinotti? In passato decisioni per cercare di trasformarla in scuola d'élite"

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CAGLIARI. Sabato YouTg ha pubblicato la notizia della pubblicazione, sul sito del liceo scientifico Pacinotti, di Cagliari, di un passaggio nel quale, nella presentazione dell'istituto, si sottolineava la provenienza da un ceto medio alto degli studenti e il basso numero di stranieri. Uno stralcio che, dopo le polemiche, è stato cancellato. La notizia è stata ripresa da L'Unione Sarda in edicola oggi: il quotidiano ha parlato di "bufera social" - anche se forse era qualcosa di più, ma tant'è - e ha riportato le dichiarazioni della dirigente scolastica. In sintesi: quel riferimento era semplicemente una trasposizione di un documento richiesto dal ministero (come spiegato anche su questa testata). 

Oggi abbiamo ricevuto una mail, firmata da Giuseppe Trudu, ex rappresentante degli studenti. C'erano anche i documenti allegati. La pubblichiamo, pronti o a ospitare ovviamente eventuali repliche. 

Gentili giornalisti,

Vi scrivo in replica alla risposta pubblicata in data odierna dalla Dirigente Scolastica, sull’Unione Sarda, alle accuse di classismo.

Vorrei far presente che il Rapporto di Autovalutazione a cui la Savona (la dirigente, Ndr) fa riferimento, è un documento pubblicato sul sito del Ministero, che nulla ha a che fare con la presentazione pubblicata sul sito della scuola ai fini dell’orientamento (ammettendo che una simile formulazione del concetto sia accettabile anche in suddetto documento).

Il RAV, si diceva, contiene una grandissima quantità di informazioni e la scelta di quali dati inserire nella presentazione della scuola è completamente discrezionale. Niente dice, in verità, che la presentazione della scuola debba essere estrapolata dal RAV. 

Pertanto la contro-argomentazione è completamente fuorviante; il Ministero non ha obbligato il Pacinotti a pubblicare quei dati nel sito della scuola, diversamente non avrebbero potuto cancellarli, come fatto di recente.

Vi segnalo inoltre un’iniziativa della Dirigente Scolastica, presentata per la prima volta due anni fa, fortunatamente naufragata per via del COVID, in cui si propone di sospendere le deroghe di 15 minuti in entrata e in uscita per i pendolari (comuni a praticamente tutte le scuole), per scoraggiare il più possibile l’iscrizione dei ragazzi provenienti da fuori Cagliari.

La scuola, dovendo scegliere a quali studenti limitare l’accesso, ha scelto gli studenti che risiedevano fuori Cagliari. Durante il dibattito lei stessa ha affermato che “se gli studenti dei paesi vogliono frequentare il Pacinotti, devono esserne davvero convinti e disposti a fare sacrifici” (questa frase mi è rimasta impressa in mente e sono sicuro l’abbia detta, però ovviamente non ho modo di dimostrarlo). L’anno scorso si è deciso inoltre di privilegiare gli studenti con genitori  che lavorassero a Cagliari, andando ancora a limitare l’accesso ai pendolari.

Il Consiglio ha inoltre discusso di privilegiare gli studenti figli dei docenti del Pacinotti definendola “una tradizione che sarebbe un peccato non continuare” (anche qua vale lo stesso della frase riportata precedentemente).

In tutti e due gli anni i rappresentanti degli studenti hanno espresso fortissimi dubbi sul carattere elitario delle proposte, che facevano emergere un certo fastidio verso gli studenti non di Cagliari. Entrambe le proposte sono state approvate sia dal Collegio dei Docenti che dal Consiglio di Istituto (con i voti favorevoli dei rappresentanti dei genitori).

Pertanto, alla luce del processo di trasformazione del Pacinotti in una scuola d’élite, portato avanti dalla Dirigente e da un buon ramo del corpo docenti, difficilmente trova spazio un "errore di comunicazione”, anche alla luce delle considerazioni fatte all’inizio.

 Cordiali saluti,

Giuseppe Trudu