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Il primo robot con sembianze umane creato da un team sardo: ecco Rossana

 

 

 

CAGLIARI. Pesa 25 chili, è alta 1,50, colta, 100 per cento italiana. Sono le caratteristiche di Rossana, il primo robot antropomorfo del Crs4, sviluppato in collaborazione con Athlos, azienda sarda specializzata in intelligenza artificiale e interazione uomo-macchina. Un team di sei esperti ha lavorato per un anno e mezzo prima di farla nascere. Per ora è un’assistente di biblioteca in grado di interagire con i visitatori indicando la presenza dei libri richiesti e accompagnandoli negli scaffali dove sono presenti i titoli scelti.

“Abbiamo voluto fare un brevetto per tutelare tutta la competenza acquisita dal CRS4”, spiega Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4, “in modo tale da essere un punto di riferimento in Sardegna su questo tema. Per ora abbiamo utilizzato l’intelligenza artificiale messa in campo da Athlos, ma immaginiamo scenari in cui il robot sia totalmente gestito dal CRS4”.  Presentata oggi alla stampa, nella sala conferenze dell’ex Vetreria di Pirri del Comune di Cagliari, Rossana è il risultato finale del progetto denominato ‘Robotika’, finanziato da Sardegna Ricerche con un importo di circa 300mila euro, che prevedeva lo sviluppo di un prototipo di robot fisico conversazionale.

È in grado di muoversi autonomamente per accompagnare i visitatori presso gli scaffali in cui risulta posizionato il libro richiesto, ma soprattutto, riesce a percepire l’ambiente circostante, evitando ad esempio potenziali ostacoli, grazie al software sviluppato e brevettato dai tecnologi del CRS4. Alessandro Frulio, responsabile tecnico scientifico di Athlos ha sottolineato che: “In questo progetto l’azienda ha implementato un sistema conversazionale evoluto interamente realizzato per il robot, che gli fornisce un ‘cervello’ in grado di capire, parlare, ricordare e imparare. Inoltre, grazie ad una memoria esperienziale basata sul riconoscimento visivo degli interlocutori può gestire conversazioni personalizzate. L’auspicio è che questo sia il primo passo per dare il via allo sviluppo della robotica in Sardegna in modo da far fronte alle future sfide del mercato dei robot personali da impiegare in ambienti domestici e in altri contesti pubblici e privati (es. assistenza alle persone, vigilanza, ecc.)”.