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Bimba di Quartu scrive: "Andrà tutto bene", ma dopo 40 giorni si stufa e "rettifica"

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QUARTU. Sara ha 10 anni. Vive sul litorale di Quartu, a S'Oru e Mari. Come tanti era preoccupata ma fiduciosa, all'inizio dell'epidemia, quando arrivavano le prime direttive che stabilivano che tutta l'Italia dovesse rimanere in casa. Così anche lei aveva preso carta e colori e aveva realizzato un disegno. "Andrà tutto bene", ci aveva scritto su. Da brava, aveva affisso il messaggio di speranza al cancello di casa. 

Da allora sono trascorsi 40 giorni. Quaranta. Durante i quali è stata costretta a restare chiusa in casa e pur avendo lo sfogo di un giardino  ha visto che il picco non arriva, i morti sono stati oltre ventimila, i contagi aumentano ogni giorno, a scuola non si rientra, gli amici sono lontani. E si è stufata. Ha ripreso in mano carta e penna e ha vergato un muovo messaggio, che ha appeso accanto al primo: "Non credo che andrà tutto bene, l'ho fatto solo perché lo volevano le mie maestre e i miei genitori". 

Lei non si chiama davvero Sara, il nome è di fantasia. Ma disegni, e pensieri, sono tutti farina del suo sacco. Non una bambina pessimista. Ma, di certo, una che ha raggiunto una matura consapevolezza.