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Dallo yacht alle manette: le vacanze sarde del gigante russo terrore dell'Ogliastra

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LANUSEI. Era per tutti il "gigante russo”, terrore dei mari e degli ospedali ogliastrini. Quarant'anni, turista dell'Est, in pochi giorni ne ha combinate di tutti i colori e alla fine ce l'ha fatta a prolungare la sua vacanza in Sardegna. Non certo in un resort di lusso ma in più solido edificio, il carcere di Lanusei.

La storia comincia con lo sbarco nell’Isola sullo yacht Ocean 55, arrivato ad Arbatax da Salerno, in compagnia di un gruppo di connazionali. Non si sa perché, non si sa come, sta di fatto che questo ragazzone robusto arrivato dall’Est all’improvviso scivola (o viene scaraventato?) nelle acque del porto. Non demorde, risale e cade di nuovo (o viene buttato?). Lo recupera un vicino di ormeggio, che lo trova arrampicato sullo yacht dove evidentemente non lo vogliono più. Così, in condizioni fisiche non perfette, viene ricoverato nell’ospedale di Lanusei, da dove però esce quasi subito. Torna in porto, ma di quella bella barchetta non c’è traccia: i suoi (ex) amici l’hanno abbandonato.

Rimasto solo, il nostro pensa bene di tornare in ospedale come se fosse un Airbnb qualunque. Ma non ha nulla di grave, neanche di serio, e viene respinto alla reception. Lui dà di matto: solleva una dottoressa come un fuscello e la spinge in un angolo, lancia una barella contro una finestra. Per bloccarlo devono intervenire due pattuglie (una dei carabinieri, una della polizia) che a fatica lo “convincono” ad andare in caserma. Ma si capisce subito qual è il suo oscuro disegno: se in corsia mi hanno rifiutato riuscirò a trovare alloggio qui. Così batte i pugni sul tavolo dell'ufficiale di servizio, strappa il verbale appena notificato con la denuncia di interruzione di pubblico servizio. Ma non gli va bene neanche stavolta, perché si becca una nuova denuncia con l’accompagnamento coatto in un hotel. Finita qui? Macché.

Il gigante russo non ha nessuna intenzione di pagare l’albergo e a Tortolì minaccia chi gli capita a tiro. Chiarito l’"equivoco" (cash) sembra scritto l’ultimo capitolo, ma il turista per caso viene trovato scalzo sull’Orientale in stato confusionale: vuole arrivare a piedi fino a Cagliari. Nuovo ricovero a Lanusei e nuove dimissioni. Non ci crederete ma il gigante da qui non vuole andare via. Dà di matto bis: semina il panico tra infermieri e pazienti, carabinieri e agenti della polizia locale. Addirittura si abbassa i pantaloni mettendo in brutta mostra i genitali, davanti anche a bambini. È davvero troppo.

Il gigante finisce in manette, con una sfilza di accuse: atti osceni in luogo pubblico (c’è pure l’aggravante della presenza dei minori), interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Prima di arrivare nel suo nuovo albergo fa a tempo a minacciare i militari (in inglese e russo, è un poliglotta) cercando di aggredirli, uno di loro per bloccarlo rimedia 5 giorni di prognosi. Finalmente a Lanusei si spalancano le porte del carcere. Buona vacanza, gigante russo.