Storie

La signora in rosso che ha cambiato la storia dell'editoria

 

feltrinelli

CAGLIARI. 1930, Bassa Sassonia, il freddo di novembre profuma le case di Göttingen. In una di quelle, in un lunedì come tanti, nasce una fiamma. È figlia di Herr Schönthal e di una luterana, si chiama Inge e cambierà la storia dell’editoria.

L’occhio per i piccoli miracoli la ragazza lo dimostra fin da subito, fra fotografia e giornalismo. Va ad Amburgo, dove l’occhio diventa uno sguardo attento con penna e rullino. E poi nella grande Mela, dove immortala Kennedy, la Garbo, Churchill. Le passa davanti la storia e lei la ferma. Picasso, l’amico Hemingway, Grass e Sanguineti, è una donna affascinata dall’arte, dalla cultura, dai libri. Ha ventotto anni quando conosce, nell’estate del 58, Giangiacomo. Membro della sinistra combattente, il giovane editore aveva in mano una macchina di storie che aveva iniziato a sfornare pagnotte d’oro, come un certo Dottor Zivago, pubblicato internazionalmente sfuggendo al controllo sovietico, libro che il PCI non gli perdonò mai di aver pubblicato.

La signora in rosso diventa sua sposa due anni dopo: ora si chiama Inge Feltrinelli, la donna che cambierà l’editoria italiana e internazionale.
Le attività di Giangiacomo, se prima marcate, lambirono la clandestinità. La sinistra estremista, la lettera alla testata “Compagni”, la “strategia della tensione”, i GAP fondati da lui stesso.
Il 14 marzo del 72 un passante trovò un corpo, di un tale Maggioni. Documenti falsi, lo si seppe con certezza ventiquattro ore dopo. Fu Inge che lo riconobbe, a Milano. È lui. È Giangiacomo. È morto, una morte fra le più misteriose di quegli anni.
Aveva perso l’amore.
Ma i libri no, i libri non l’abbandonarono mai. Da quel giorno, Feltrinelli iniziò a spendere, del marchio rosso come la sua verve, come la sua voglia di meravigliarsi, di scoprire, di vivere. Una donna diventata madre di Carlo, il tanto amato figlio, e di vite su carta che leggeva ed era solita custodire dentro. Visionaria, straordinaria, frizzante editrice, fece decollare Feltrinelli con pubblicazioni nazionali e non, rendendo la “figlia” di Giangiacomo una ragazza e poi una donna cosmopolita. E trasformando le sue librerie in salotti aperti a ogni lettore.
Sono troppi i titoli, gli autori, le emozioni che ha regalato al mondo. Né sarebbe giusto ricordarli ora, ma custodire segretamente le emozioni delle storie che lei ha fortemente e insistentemente voluto.
Ci lascia una donna di mondo, una tedesca italiana, una creativa a tutto tondo, affabile e incredibilmente generosa.
Ci lascia Inge Schönthal Feltrinelli, ottantasettenne grandiosa, che ha vissuto troppe vite per poterle raccontare tutte.