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El Pais: "Cagliari-Frosinone partita truccata, ecco le intercettazioni"

Joao-Frosinone

CAGLIARI. Che l'inchiesta spagnola Oikos sul calcioscommesse interessasse anche la serie A è emerso dal momento in cui i quotidiano spagnoli hanno tirato in ballo, la settimana scorsa, Ciro Immobile. Oggi il quotidiano iberico El Pais pubblica delle intercettazioni che dimostrerebbero, secondo gli investigatori, che i soldi avrebbero avvelenato anche il risultato di una partita del Cagliari: quella col Frosinone del 20 aprile, vinta dai rossoblù alla Sardegna Arena per 1-0 grazie a un rigore trasformato da Joao Pedro al ventisettesimo.

Subito un chiarimento:  la società di Tommaso Giulini è del tutto estranea a qualunque movimento illegale e, anzi, avrebbe subito - pur traendone  giovamento con i 3 punti - le macchinazioni di altri. Il Cagliari sarebbe stato favorito perché l'organizzatore del gruppo spagnolo, l'ex calciatore Carlos Aranda, aveva puntato sulla sua vittoria. “Si ritiene che la scommessa provenga da una truffa”, affermano gli inquirenti spagnoli. Il dato emerge da una conversazione intercettata fra Aranda e Mario Mariotti, un italiano che abita a Malaga a poco più di un chilometro dal locale di scommesse di proprietà di Aranda nel quartiere di El Palo. Mariotti sarebbe anche “l’uomo di fiducia di Carlos Aranda, e colui che trasportava i soldi da Malaga a Roma e viceversa, occultando nella valigia oltre 90.000 euro”

Mariotti: Ciao, giovedì vedrò anche quelli della squadra di Frosinone.

Aranda: Quelli scendono, giusto? [erano in discesa, a 10 punti dalla salvezza, con nove giornate davanti a loro; finalmente sono scesi].

M: Sì. Che cosa gli devo dire? Ai gol, no? Risultato.

A: Quello che vogliono loro, ma deve essere con i giocatori.

M: Con i giocatori, mi incontrerò con i giocatori. Mi porta il mio amico, quello con i capelli lunghi. Ha preso... Come si chiama quello del team manager, quello che sta sempre con la squadra, che è molto amico dei giocatori, capisci? Lui va a a cena con tutti i giocatori.

A: Il delegato.

M: Il delegato. E i tre o quattro della squadra che comandano sono i suoi amici. Mangerò con questi. Io glielo propongo. Poi gli dico se lo vogliono fare. Non abbiamo a che fare con i giocatori, giusto?

A: [Incomprensibile]

M: Dopo devi dirmi tu che cosa devo dire, cosa trattiamo.

A: È molto semplice. Chiedi loro di dirti cosa vogliono, cosa si può ottenere. Sai qual è il problema? Il problema è...

M: Che giocano loro.

A: Nooo. Che lo diranno a più persone quando sarà chiuso. Sembra facile, ma non è così facile.