Musica

Andrea Cubeddu, il lungo viaggio verso “La mia Itaca” (tra Orani e Cala Fuili)

 

 

CAGLIARI. Girato tra le vie di Orani e nella splendida spiaggia di Cala Fuili, il nuovo video di Andrea Cubeddu “La mia Itaca”, concretizza la sua svolta stilistica che protende verso una strada cantautoriale sempre più personale. I suoi toni nostalgici associati alle immagini del suo paese d’origine potrebbero trarre in inganno e lasciar pensare al desiderio di un ritorno alla sua terra, in realtà la canzone è un riferimento a un amore non corrisposto: “È nata quando mi sono reso conto che, andando via da Milano, avrei perso il legame stretto con un’amica della quale ero innamorato da tempo. Nel momento in cui ho realizzato questo fatto, ho deciso di scriverle una canzone per spiegarle quello che provavo veramente, e che avevo tenuto nascosto per tanto tempo”, racconta Cubeddu, “per rendere meglio il messaggio ho voluto usare la metafora di Odisseo che guarda il sole tramontare dall’isola di Calipso. L’eroe omerico arriva su quest’isola dopo anni di peregrinazioni, solo e sfiduciato, e qui trova per un periodo quella pace che da tanto non viveva. Eppure, dentro di sé sa che quella non è la sua Itaca, anche se prova a convincersi del contrario: sa che dovrà ricominciare il suo viaggio, presto o tardi, alla ricerca dell’isola giusta”.

“La mia Itaca” accompagna l’uscita nuovo album “Nostos” di Andrea Cubeddu. Con un forte riferimento alla nostalgia: “nostos” dal greco (ritorno) e “algia” (dolore), definiscono così insieme l’acuto desiderio di tornare a casa e dunque, in maniera più ampia, il dolore causato dalla forte mancanza di qualcosa che più non si possiede. Un dolore e uno smarrimento che forse solo la musica può placare. “Questo album è per me un ritorno alle origini. Le sue canzoni nascono dalla necessità di raccontarmi in italiano, di esprimermi e dialogare in maniera limpida e spontanea, senza filtri e maschere addosso. La sua musica è frutto di varie contaminazioni e numerosi sono gli echi dei canti popolari dei paesi bagnati dal Mediterraneo. Non potrebbe essere altrimenti, viste le mie origini sarde e il mio sangue misto”, spiega, “i suoi testi raccontano le passioni umane, ne celebrano la forza creatrice quanto distruttrice, fornendo uno spaccato delle lotte che quotidianamente imperversano dentro di noi e ci portano a fare delle scelte che, inevitabilmente, definiscono la nostra vita”.

Il suo continuo vagare comunque prosegue, con il suo lungo tour lo porterà per varie città italiane, tra cui anche a Cagliari per un concerto organizzato da Le Officine il 21 febbraio a Palazzo Siotto.