KIEV. Per oggi, lunedì 7 marzo, è fissato il terzo round di negoziati tra Ucraina e Russia. Ma secondo l'esercito di Kiev, Mosca ha iniziato ad "ammassare le proprie risorse per prendere d'assalto Kiev". Il Cremlino, per tutta risposta, annuncia che cesserà il fuoco questa mattina per permettere i corridoi umanitari in diverse città ucraine. I corridoi saranno aperti dalle 10 ora di Mosca (le 8 in Italia) da Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy, su richiesta del presidente francese Emmanuel Macron.
Intanto però le forze russe nella notte hanno intensificato gli attacchi su varie città. "Catastrofica", secondo il consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovich, la situazione alla periferia di Kiev.
In attesa del terzo tavolo, il capo negoziatore ucraino David Arakhamia, ai microfoni di Fox News, dice che "le uniche parti su cui è quasi impossibile essere d'accordo sono la Crimea e le sedicenti repubbliche (Donbass) di cui la Russia pretende il riconoscimento di indipendenza da parte nostra".
Il fine settimana di guerra ha prodotto effetti in tutto il mondo. Prezzo del petrolio in fortissimo rialzo dopo lo stallo nei negoziati sul nucleare iraniano a Vienna e l'ipotesi di un embargo del greggio russo.
Il contratto future sul Brent ha superato i 139 dollari al barile, mentre il contratto del petrolio americano Wti ha superato i 130 dollari al barile.
Si tratta dell'aumento massimo dal luglio 2008. Ciò si tradurrà in un ulteriore rincaro dei carburanti che verrà praticato dai gestori alle stazioni.