ROMA. “L'attuale sistema di attribuzione del cognome paterno ai figli è retaggio di una concezione patriarcale della famiglia", è quanto sottolinea la Consulta nell'ordinanza con cui ha sollevato davanti a se stessa la questione sulla legittimità costituzionale dell’articolo 262 del Codice civile. Quest’ultimo stabilisce l'assegnazione ai figli del solo cognome paterno come regola.
Tuttavia la Corte ha sollevato la questione di illegittimità dell’articolo ritenendo che si tratta di "una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell'ordinamento e con il valore costituzionale dell'uguaglianza uomo-donna".
La questione era stata sollevata dal Tribunale di Bolzano e oggi è stata depositata un’ordinanza, di cui il relatore è il vicepresidente Giuliano Amato, che spiega perché la risposta a questo dubbio sia pregiudiziale.