BAMAKO. "Siamo stati gestiti da tre gruppi di 'jihadisti' legati ad Al Qaida: pastori fulani, arabi e tuareg". Così padre Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio, i due italiani liberati in Mali, parlando con i pm. "Lunghi spostamenti anche su moto e barche, attraversando il Burkina Faso fino in Mali.Insieme da marzo 2019 fino alla liberazione".
"Nessuna minaccia di morte", hanno detto, "Il momento peggiore? La fuga di Luca Tacchetto (il padovano tornato libero a marzo,ndr):da lì siamo stati tenuti per alcuni giorni incatenati agli alberi".