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L'infermiere di Cremona: "Ci risiamo, abbiamo riniziato a ricoverare pazienti Covid gravi"

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CREMONA. "Ci risiamo. Abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie". Luca Alini è un infermiere di Cremona, uno degli operatori sanitari in prima linea contro il coronavirus ormai da mesi. È lui a condividere sui social l'allarme, raccontando ciò che succede, ancora oggi, dentro i reparti degli ospedali. Lo fa scattando un selfie, come quelli che giravano, a centinaia, nel periodo più triste e duro dell'emergenza. "Questo l'ho fatto questa sera alle 22 circa, al lavoro - scrive in un lungo post Luca - Non è una foto di marzo o di aprile. In reparto abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie. Per ora la cosa è limitata, non come a febbraio o marzo o l'inizio di aprile, quando i Covid erano 30 su 30 in reparto più altrettanti ricoverati in altri reparti, quando su 30 pazienti 26 erano ventilati - racconta - Ma il Coronavirus non si è dimenticato di fare il suo lavoro, e da bravo virus fa quello che deve: infetta nuovi ospiti per sopravvivere. Niente di più e niente di meno".

L'infermiere fa poi una lunga riflessione su ciò che, dalla fine del lockdown, sta succedendo in tutto il Paese: "Noi esseri umani dall'alto della nostra intelligenza ed evoluzione tecnologica e scientifica, facciamo finta che non esista, qualcuno pensa non sia mai esistito, altri che sia un 'invenzione delle case farmaceutiche o di qualche altra fantomatica lobby segreta. Niente di tutto ciò. Il virus esiste, non è magicamente sparito, e sta mietendo ancora vittime in altre parti del mondo. Da noi ha già dato, ma non sta scritto da nessuna parte che non possa ricominciare a farsi vivo, e, cosa più importante, il virus non lo sa che noi infermieri, medici, oss ed il resto del personale sanitario siamo distrutti da 3 mesi di lavoro intenso, fatto di paura, tensione, preoccupazioni, emozioni intense e continuo contatto con la morte. E non gliene frega un cazzo, al Coronavirus, di tutto ciò. La maggior parte delle persone ormai pensa al mare, alla montagna, all'aperitivo con gli amici, alla gita del week end".

"L'ultimo paziente della prima ondata è stato dimesso, dal nostro reparto, il 30 giugno - continua Luca - Sono passati 8 giorni. Non siamo più Covid free,ma poco importa. Spero che tutto ciò che è stato non si ripeta, ovviamente, ma nessuno ne può avere la certezza, e chi afferma il contrario a mio parere è un bugiardo clamoroso. Su questo virus si sa molto poco, quel poco che sappiamo lo abbiamo imparato strada facendo e lo abbiamo pagato 35 mila morti o giù di lì. Ah, per informazione, io il COVID l'ho beccato (come molti altri colleghi), ho gli anticorpi ma non ho mai avuto sintomi. Ma, a dirla tutta, non mi sento affatto tranquillo anche se gli esami dicono che in teoria sarei immune. Proprio per il fatto che non sappiamo nulla su questo simpatico esserino, e non ci sarà nessun professore che mi farà cambiare idea”.